Gran Paradiso 4061 m (Via normale dal rifugio Vittorio Emanuele II°)

Il Gran Paradiso č l'unico "quattromila" situato completamente in territorio italiano. Questa cima presenta un versante impressionante sul lato della Valle di Cogne: una colossale parete rocciosa con un salto di circa 700 m si innalza infatti dal ghiacciaio della Tribolazione. Ben visibile dalla pianura piemontese per la sua posizione isolata, accanto alle inconfondibili forme della Tresenta e del Ciarforon, presenta tuttavia un lato lungo il quale č possibile una salita relativamente semplice fino in vetta;

Pont Valsavarenche costituisce la naturale base di partenza di questa interessante ascensione: dopo avere pernottato al Rifugio Vittorio Emanuele, raggiungibile su comodo e battuto sentiero, si risale il versante Ovest del "gigante solitario", prima su pietraia e poi su ghiacciaio, fino ad un paio di metri sotto la Madonnina della vetta, per raggiungere la quale occorre superare un passaggio lungo una cengia a strapiombo sul ghiacciaio della Tribolazione.

  • Accesso: Uscita Aosta Ovest Autostrada Torino-Aosta, Villeneuve, bivio per Valle Rhemes e Valsavaranche, Pont Valsavaranche
  • Partenza: Pont Valsavaranche 1960m
  • Dislivello: 2110m (772m+1329m)
  • Difficoltŕ: F
  • Tempo di salita: 2h10'+5h
  • Periodo consigliato: Giugno-Settembre
  • Segnavia:
  • Cartografia: Fraternali editore 1:25.000 Valle Orco, Gran Paradiso n° 24; IGC 1:50.000 Il Parco Nazionale del Gran Paradiso n. 3; L'ESCURSIONISTA editore 1:25.000 Valle dell'Orco, Gran Paradiso, n° 14
  • Bibliografia: G. Berruto, Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, n°3, Vol.2°, Ed. Istituto Geografico Centrale, Torino, 1981, itinerario n°G12, G13
  • Punti Appoggio: Rifugio Vittorio Emanuele II°, tel. 0165-95920
  • Note :
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    Itinerario

    Primo giorno

    Dal piazzale di Pont Valsavaranche attraversare il ponte sul Savara e continuare verso Sud sul lungo pianoro, fino allo sbocco del vallone di Seiva. La mulattiera, superati alcuni fabbricati, piega a sinistra, iniziando una lunga serie di risvolte nel bosco che riveste la parte bassa della ripida sponda idrografica del predetto vallone di Seiva.

    Lasciato alle spalle il bosco, innalzarsi su una specie di ripiano, bello spettacolo sul Ciarforon e la Becca di Monciair. La traccia continua sulla destra con lunghe risvolte fino al rifugio Vittorio Emanuele II°, visibile solo all'ultimo momento.

    Secondo giorno

    Dal rifugio seguire la traccia che s'inerpica verso Nord, prima in lieve pendenza, e poi con pendenza piů accentuata permette di raggiungere le morene del Ghiacciaio del Gran Paradiso.

    Superare sfasciumi e roccette fino ad un pianoro dove attraversando da sinistra a destra s'inizia la risalita della Schiena d'asino 3100m. Salire il ripido pendio che porta sulla caratteristica cresta nevosa chiamata "Schiena d'asino", situata tra il ghiacciaio di Laveciau ed il salto sul ghiacciaio di Moncorvč.

    Continuare, giungendo in prossimitŕ del Colle della Becca di Moncorvč, aperto a Nord di due modesti rilievi di cui uno č proprio la Becca di Moncorvč 3875m.

    Proseguire volgendo a sinistra, superando un tratto un po' ripido sul ghiacciaio di Laveciau, mantenendosi paralleli alle rocce della cresta Sud del Gran Paradiso. Per roccette, superando una stretta cengia si tocca la cima dove vi č la Madonnina.

    Discesa

    Per l'itinerario di salita o in traversata verso il rifugio Chabod.

     

    Foto 2005