Levanna Orientale 3555 m – Versante Sud-Ovest (via normale)

La Levanna Orientale è una gran “classica” della Val Grande di Lanzo, con difficoltà modeste ma da non sottovalutare in presenza anche di poca neve. Dopo il primo glacio-nevato, occorre prestare attenzione ad un traverso delicato, specie in presenza di ghiaccio vivo a fine stagione. Con neve fresca, inoltre, le roccette finali possono risultare insidiose.

  • Accesso: Torino, Lanzo, Cantoira, Groscavallo, Forno Alpi Graie
  • Partenza: Forno Alpi Graie 1219m
  • Dislivello: 2330m (1060m+1270m)
  • Difficoltà: F+
  • Tempo di salita: 3h10'+4h30'
  • Periodo consigliato: Giugno-Settembre
  • Segnavia:
  • Cartografia: Fraternali editore 1:25.000 Valli di Lanzo n° 8
  • Bibliografia: " G. Berruto, Valli di Lanzo e Moncenisio, n° 2, I edizione, Ed. Istituto Geografico Centrale, Torino, 1977, itinerario n° G13-G21
  • Punti Appoggio: Refuge de Chambeyron
  • Note :
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    Itinerario

    Dal piazzale di Forno Alpi Graie dove si può lasciare l’auto, si passa accanto all’albergo Savoia e si va a sinistra, dopo aver attraversato un ponte e si imbocca a destra il sentiero 315.

    Una prima parte di strada sterrata ci fa entrare nel vallone della Gura con il fiume alla nostra destra, il sentiero inizia nel bosco dove continua per circa 500 metri di dislivello (1h40') fino a sbucare nel pianoro dove a sinistra si trova il lago della Gura, piccolo laghetto di scioglimento, secco nei periodi di siccità.

    Qui una parte pianeggiante con saliscendi ci porta all’attraversamento con passerelle mobili di un primo tratto del rio; giunti alla seconda passerella ci troviamo di fronte al bivio per il Bivacco Ferreri Rivero a sinistra.

    Per il Rifugio Daviso proseguire a destra, attraversare il torrente e proseguire su Sentiero 315 sempre marcato da ometti e segni Bianco/Rossi. Il sentiero sale attraversando diversi Pianori con Baite diroccate fino al Pian Gran Gias sotto all’ultimo tratto di salita sotto al Rifugio Daviso 2280m. (3h10')

    Dal rifugio si raggiunge il Colle della Fea (1h30') lungo il sentiero che sale dal retro del rifugio (sentiero Duca degli Abruzzi) e si prosegue in direzione nord sulla morena detritica, lasciando a destra la traccia del sentiero Duca degli Abruzzi che continua verso il Colle della Piccola.

    Salire seguendo gli ometti fino al culmine della morena e per residui campi di nevato a inizio stagione, guadagnare l’ablazione del Ghiacciaio della Levanna (1h).

    Lo si percorre brevemente in direzione del Passo dell’Arc, per poi piegare decisamente in direzione nord ad uno sperone roccioso.

    Rimontarlo facilmente e, aggirato un piccolo torrione sul lato est, accedere al ghiacciaio superiore caratterizzato all’inizio da un’affilata crestina a “schiena d’asino” (1h).

    Qui è importante individuare lo speroncino roccioso con targa ricordo dedicata a San Murialdo. Si tratta di un breve passaggio obbligato ed esposto per accedere al glacio-nevato superiore.

    Seguirla in direzione nord-ovest e poi traversare a destra (cautela), guadagnando la base della cresta rocciosa terminale nei pressi di un intaglio (30').

    Piegare a destra e, per facili rocce e cenge, portarsi sulla dorsale sommitale, da cui si raggiunge la croce di vetta (30').

    Quest’ultimo tratto è direttamente superabile dall’intaglio per una paretina verticale ma appigliata (4h30' dal Rifugio Paolo Daviso).

    Discesa

    Per l'itinerario di salita

    Passaggio per la targa di San Leonardo Murialdo

     

    Foto 2003